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Nella sua accezione più estesa, la trasformazione digitale non è un fatto tecnologico, ma un’evoluzione sistemica che impatta su tutta l’azienda, andando a condizionarne i processi nonché le componenti culturali e organizzative. Vediamo come.

Sviluppo Low Code, un successo che va oltre il time to market

Secondo gli analisti, il mercato delle piattaforme di sviluppo low code è in crescita esponenziale: si prevede un tasso annuo composto del 27,5% fino al 2031 (Allied Market Research). Quando affermano che le low code development platform “riducono i tempi di lavoro tradizionali, consentendo una consegna più rapida delle applicazioni enterprise”, forniscono un primo e fondamentale elemento per comprendere il loro successo: il time to market.

In mercati in continua evoluzione, essere in grado di innovare velocemente, di perfezionare o di automatizzare un processo in tempi congrui alle proprie aspettative e ai competitor può certamente fare la differenza. È importante poi la rapidità di distribuzione del software e le conseguenze positive della standardizzazione e del riuso.

Le piattaforme low code consentono, se utilizzate in modo professionale all’interno di un’enterprise, di creare degli oggetti riutilizzabili che andranno ad accelerare ulteriormente lo sviluppo di nuove digital app, richiedendo unicamente una personalizzazione per le nuove esigenze. Un ulteriore aspetto da sottolineare è l’adozione nativa, da parte delle piattaforme low code, della metodologia agile. Questo, infatti, ha un impatto che va al di là dello sviluppo e della distribuzione del software poiché crea quella sinergia virtuosa e continua tra utenti di business e figure tecniche che storicamente è sempre mancata e che oggi è alla base delle aziende più moderne, agili e innovative. L’utente è molto più coinvolto di un tempo nel concept, nella realizzazione e nel test del software, e quindi il risultato finale è molto più aderente alle sue esigenze in termini di logica e di esperienza.

Questo, oltre a incidere positivamente sull’efficienza e sulla qualità del software, instilla in azienda un mindset collaborativo e agile che la aiuta a modernizzarsi e ad evolvere a livello sistemico, andando a toccare anche la componente culturale.

Piattaforme Low Code: come sfruttarle per trasformare l’azienda

Molte aziende, attratte dalla semplificazione e dalla rapidità esecutiva delle piattaforme low code, si limitano a usarle per digitalizzare, in tutto o in parte, processi già esistenti, andando di fatto a replicare procedure consolidate. Il beneficio c’è, ma si può fare di meglio.

Low code, infatti, rientra in un ampio macrocosmo di strumenti e tecnologie con cui le aziende possono, e dovrebbero, ripensare e reingegnerizzare i processi, sia quelli interni che verso l’esterno (si pensi a tutto il macrocosmo della customer experience). Non a caso, le piattaforme di sviluppo low code sono un elemento costitutivo di uno dei trend più interessanti degli ultimi anni, quello dell’iperautomazione, che si propone di automatizzare il maggior numero di processi di business attraverso la sinergia tra tecniche di RPA (Robotic Process Automation), Intelligenza Artificiale, piattaforme di integrazione e strumenti di sviluppo low code, che diventano un vero e proprio driver di innovazione.

Sviluppo low code: il ruolo centrale del partner

Nonostante il concetto stesso di sviluppo low code porti con sé un’aura di semplificazione, il ruolo del partner IT resta essenziale per ogni azienda che decide di sposarne – in tutto o in parte – l’approccio.

Se l’azienda decide di adottare il low code nei suoi processi, il consiglio è quello di creare un team interno in grado di effettuare immediate micro-correzioni quando necessarie e, soprattutto, di fornire una prima assistenza alle richieste degli utenti. Il team potrebbe poi fungere da sponsor promuovendo l’impiego di tali piattaforme in altri ambiti aziendali, accelerando la trasformazione dell’intera organizzazione.

Il partner interviene in ogni caso per la formazione, poiché è essenziale che l’azienda si basi su degli standard, su regole e metodologie corrette, evitando errori che possono condizionare l’applicazione o il riutilizzo dei componenti. Diventa essenziale in tutti quei casi in cui il livello tecnico della sfida supera livelli gestibili internamente, ad esempio quando c’è necessità di integrazioni avanzate.

Anche nelle grandi realtà aziendali, i team interni sono numericamente ridotti, e per questo il partner rappresenta un supporto fondamentale: laddove necessario, può intervenire con competenze avanzate di dominio tecnico, ma anche per integrare le risorse del proprio cliente e accelerare così il time to market.

Dunque, il partner sa quando il low code è la scelta giusta e quando non lo è, ha già affrontato problematiche avanzate, conosce le esigenze specifiche di un’azienda e di una industry, potendola così indirizzare giorno per giorno verso il proprio futuro.