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Quando si parla delle API come asset aziendale si entra in un mondo complesso, che deve affrontare le problematiche tipiche dello sviluppo e della sua organizzazione, conciliandole con il bisogno di creare uno strumento fruito da terzi per definizione, quindi solido, affidabile e sicuro. In uno scenario in cui l’organizzazione e la concertazione di queste attività è critico nella maggior parte delle aziende, l’API Management è uno strumento non solo tecnico, ma anche metodologico, per la corretta organizzazione di queste importanti risorse.

In linea con questa complessità, la gestione delle API sta guadagnando sempre più rilevanza a livello globale.

Il mercato delle API sta infatti vivendo una crescita significativa. Secondo un rapporto di Data Bridge Market Research, il mercato globale dell’API Management era valutato 2,27 miliardi di dollari nel 2021, è in continua crescita nel 2024 e si prevede che raggiungerà i 41,51 miliardi di dollari entro il 2029, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 34,5% da oggi al 2029. Questa crescita è trainata dall’aumento dell’adozione delle API in diversi settori per migliorare l’integrazione, l’automazione e l’innovazione. L’incremento dell’uso delle API per l’integrazione di sistemi e applicazioni aziendali sta spingendo le organizzazioni a investire sempre più in soluzioni di API Management.

L’API Management, fra mercato e norme

Rocco Caputo, Founder, CEO e CTO di ApiShare, ci guiderà all’interno delle caratteristiche e delle buone pratiche dell’API Management, un bisogno più diffuso di quanto potremmo pensare. Si tratta, infatti, di uno strumento sempre più utilizzato per indicare il paradigma di business secondo cui le aziende utilizzano proprio le API come principale strumento di interconnessione.

Caputo ci conferma l’importanza di questo fenomeno: “Nella nostra esperienza attuale, chi eroga API lo fa principalmente per digitalizzare i processi aziendali interni e esterni. Il ritorno economico è principalmente indiretto, e in pochissimi casi diretto: sono pochi gli attori che riescono a monetizzare funzionalità e dati”. Insomma, il modello dominante nell’esperienza di ApiShare è quello dell’interscambio, non del commercio del servizio erogato per sé. Per chiarire questa dinamica, Caputo ci guiderà lungo l’esperienza del proprio cliente tipo, un operatore delle telecomunicazioni.

Come usano le API le aziende italiane

L’operatore delle comunicazioni ‘tipo’ espone servizi e dati ai partner commerciali, nel mercato dei servizi, dell’intrattenimento e dell’energia attraverso API.  Il bisogno di utilizzare questa tecnologia nasce dalla necessità di attivare customer journey integrate. Per esempio, per rendere possibile l’acquisto di servizi di telecomunicazione in aggiunta a un pacchetto per l’intrattenimento. Grazie alle API è stato possibile digitalizzare integralmente la fase di vendita, disegnando un nuovo processo e integrando i sistemi informativi in modo affidabile, sicuro e completamente conforme alle normative.

“In questo caso, che è il più comune, il ritorno economico deriva dalla redditività di queste operazioni di co-marketing – ricorda Caputo –, in altri casi il ritorno economico è dato dal miglioramento dell’efficienza interna che l’azienda ottiene. Per esempio, si può rendere disponibile la stessa API all’interno dello stesso contesto aziendale, condividendola fra business unit. In questo caso, invece di ridisegnare una funzionalità di cui dispone già un dipartimento, può essere riutilizzata quella esistente”.

La soluzione ApiShare per l’API Management

Come abbiamo accennato, il caso d’uso più frequente è quello di esporre le API a partner commerciali. “ApiShare dispone di un framework dedicato per poterlo fare – continua Caputo –, tuttavia il nostro apporto inizia da un livello più alto: quello gestionale e organizzativo. La maggior parte delle aziende, infatti, necessita di un supporto anche per una razionalizzazione dei processi interni che interessano sì la gestione, ma anche lo sviluppo stesso e la distribuzione delle API”.

Il punto ideale per iniziare una pratica di API Management, insomma, è la riorganizzazione interna, in modo da poter arrivare alla distribuzione dei servizi in modo funzionale ed efficiente. Occorre, insomma, intervenire anche a livello di Governance.

Un framework tecnico e organizzativo

Per avere successo in un contesto complesso e necessariamente variabile come l’API Management, la sola soluzione tecnica non è sufficiente. “Occorre proporre al cliente prima di tutto una metodologia, a cui viene affiancata una soluzione tecnologica, composta da prodotti e servizi”, afferma Caputo. Il tema, ricorrente, è quello dell’organizzazione supportata dalla tecnologia.

Per ApiShare il punto di ingresso ideale è comprendere la maturità del cliente sulla tematica. In seguito a questa fase, che ha connotazioni più profonde e organizzative di un semplice assessment, è necessario definire gli obiettivi, che costituiscono in punto di arrivo di questa catena del valore. Poi, si stabilisce l’evoluzione della maturità e le modalità per raggiungerla, costruendo un maturity model condiviso con il cliente.

La metodologia proposta al cliente tipo parte da alcune domande precise prevede di identificare le tecnologie che agevolano il lavoro e di calarle all’interno della sua realtà, per metterlo in condizione di raggiungere il suo obiettivo primario.

La soluzione ApiShare si basa su tre pilastri: prodotto, servizio e metodologia. Di volta in volta, in base al grado di maturità del cliente, è possibile scegliere quali dei tre è preponderante, o presente. Non sempre, infatti, è necessario intervenire a tutti i livelli. “Per noi di ApiShare l’importante è guidare le aziende verso il loro obiettivo primario” conclude Caputo.